
Il Ponzacchiotto.
Ponsacco, ha una maschera che è il simbolo del Carnevale. Nessun altro paese ne ha una uguale a questa.
Il Ponzacchiotto rappresenta Ponsacco e tutti i suoi abitanti, grandi e piccini.
Ma chi è il Ponzacchiotto da cosa viene questo nome? Perché esiste questa maschera? Perché è stata inventata?
Per sapere queste cose, dovete ascoltare attentamente questa storiella che parla di un avvenimento che è accaduto molti anni fa’, qui a Ponsacco, nel vostro paese.
Tanti, ma proprio tanti, anni fa’, quando non esistevano i videogiochi,i cellulari, le tv, e addirittura non esistevano ancora le automobili. Ponsacco non era il paese che voi conoscete adesso.
C era una piccola borgata di case che costituiva il centro del paese e sparse per la campagna tante altre case abitate dai contadini. Non c’erano supermercati, non c’erano uffici ne fabbriche…insomma…Ponsacco era un paese molto povero. I ponsacchini per vivere e sfamare la propria famiglia si arrangiavano come potevano. I piu fortunati erano i contadini che vivevano con i frutti della loro terra e allevavano polli conigli e maiali. Chi abitava nel centro del paese faceva un mestiere…il fornaio, il calzolaio, il falegname, tutti si davano da fare per sfamare la propria famiglia…tutti, tranne uno, un certo Cecco.
Cecco non aveva voglia di lavorare e per vivere, vagava per la campagna arraffando nelle terre dei contadini, ortaggi, frutti e ogni tanto anche quache animale.
Un giorno Cecco mentre vagava per la campagna fu’ attirato dal grugnito di un maiale, che proveniva da un piccolo stanzino, vicino ad una casa di contadini. Cecco si avvicino’ e dalla piccola finestrella dello stanzino, osservo ‘ bene l animale, Cecco decise che quel maiale sarebbe diventato suo, decise che quella stessa notte, sarebbe tornato li per rubarlo.
Il destino pero’ volle che non tutto andasse come Cecco aveva deciso.
Nel pomeriggio, vicino a quella casa, passò la compagnia di un circo che si spostava da una città all’altra con carri e carrozze trainate da muli e cavalli. Nello stesso momento anche il tempo cambiò grosse nuvole nere, cariche di pioggia oscurarono il cielo. Il circo aveva anche degli animali, tra questi un grosso orso, che si esibiva per far divertire i bambini. L’orso era docile e buono, ma aveva una tremenda paura dei tuoni e dei fulmini. Il padrone del circo al sopraggiungere del temporale si preoccupo’ di trovare un posto ben protetto dove far passare la notte al proprio orso.
L’uomo, si rivolse proprio al contadino che possedeva il maiale che Cecco voleva rubare. Il contadino generosamente si rese disponibile per essere di aiuto, prese il maiale, lo mise nel granaio e al suo posto nello stanzino sistemò il grosso orso. Fecero appena in tempo,con il buio della sera, arrivò anche il violento temporale. I fulmini squarciavano l’oscurita’ e i tuoni sopraffacevano il rumore della pioggia. L’orso sentendosi al sicuro tra quelle mura, ben presto si addormentò.
Il temporale, dopo aver sprigionato tutta la sua irruenza, si allontano’. Insieme alla quiete della notte…ecco giungere il nostro Cecco. Quatto quatto, con in mano un grosso sacco si avvicinò allo stanzino, aprì la porta ma invece del maiale…si trovo’ di fronte l’enorme orso che spaventato si infuriò e mise in fuga Cecco che urlando scappò a gambe levate.
Ben presto tutti gli abitanti dei paesi vicini vennero a sapere di questo avvenimento ed iniziarono a prendere in giro Cecco e tutti i Ponsacchini ed inventarono un soprannome che ancora oggi dopo anni e anni ci portiamo dietro…RUBBAORSI.
All inizio i Ponsacchini si sentivano offesi da questo soprannome, ma poi con il passare del tempo si abituarono e addirittura oggi si sentono orgogliosi di essere chiamati in quel modo perchè il vero ponsacchino non era Cecco che non aveva voglia di lavorare, ma era il contadino generoso che aiutava il prossimo.
Per questo motivo abbiamo creato il Ponzacchiotto che assomiglia ad un orso.
Lo abbiamo creato anche per ricordare come eravamo un tempo. Per ricordare le nostre origini, per ricordare che all’inizio non era come adesso. All’inizio era dura, i bambini non avevano quasi niente, ma nonostante questo, erano felici ugualmente. Si divertivano lo stesso anche senza tv e videogiochi, si divertivano magari ad ascoltare dai nonni storie come questa che avete appena ascoltato.