
Oggi siamo qui per raccontare una storia ponsacchina che con ironia ed allegria, ha fatto pensare la platea al completo del Cinema Odeon, durante la quarta serata della seconda rassegna teatrale: Ponsacco Recita.
La Compagnia dei Rubbaorsi ha portato in scena un’opera scritta da David Fantozzi e diretta dal regista Marco Meoni, rappresentante la drastica situazione di una falegnameria storica che inizia a zoppicare nei giorni nostri!
Una ditta variopinta, dove Silvano, il padrone dirige la bottega assieme alla figlia Greta ed alla moglie Serena. Di tutti gli operai che avevano una volta, oggi sono rimasti sono i fratelli Cerri, “Pino e Palissandro” a cui da breve s’è aggiunto il Genero “Andrea”, un livornese doc con una voglia di lavorà che farebbe invidia anche ad un vaso di fiori.
Come se non bastasse la crisi che ha fatto una moria di fabbriche nella nostra amata città del mobile, nella ditta di silvano non mancano i problemi e gli imprevisti. Dalla figliola che si deve sposare e vuole i mobili, all’operaio che avevano preso e s’è tagliato tre dita dei piedi alla sega a nastro portandogli “l’USLE” alle calcagna, sino ai problemi con l’assicurazione in seguito ad un incendio di qualche tempo prima. Silvano, da bravo ponsacchino, confida nell’amico che lavora l’ASL e nell’Avvocato che deve andare in tribunale per poter mettere a tacere quel simpatico direttore di banca che continua a chiedere indietro i soldi.
Purtroppo però l’avvocato non solo ha perso la causa, ma con un plateale ALLORA FOOO detto davanti al giudice, ha peggiorato persino la situazione. Ora oltre a non ricevere l’indennizzo per i danni dell’incendio, Silvano deve pagare anche 20 mila euro!
L’avvocato, nonostante tutto, voleva persino incassare la propria parcella ma l’ardore ed il cameratismo della bottega ponsacchina l’hanno ripagato a regolate e fatto scappare! Intanto mentre i problemi continuavano a crescere squilla il telefono e con tutta l’incredulità di Silvano, arriva uno spiraglio di salvezza. Uno stilista rinomato Giorgio Armaniomio, sarebbe venuto in visita nel pomeriggio con un turco cinese “C’ho Adrin hasfà” per discutere della fornitura di mobili per una grande catena di alberghi.

Intanto per la serie, piove sempre sul bagnato, l’amico dell’ASL non riesce a venire da solo ma si presente con l’acida direttrice Zitella “Crudelia Tirovino”. Il povero Silvano li accoglie con gentilezza e naturalezza, nonostante le continue pressioni della donna. Tutto in ogni caso sembrava ancora poter aver un lieto fine, sino a quando non entrano Andrea, Pino e Palissandro.
Come si suol dire in queste occasioni, dalla padella nella brace, Silvano davanti a se vede solo una grande disperazione e chiede all’amico dell’ASL di aiutarlo, proponendogli di portare al poggiano la direttrice e metterci una buona parola, anche se in realtà qui servirebbe un bel parolone o meglio, un MIRACOLO!
Intanto dall’uscio di Bottega, entrano il parroco e la sua giovane chirichetta per dare la benedizione. Che la divina provvidenza abbia capito che in quella fabbrica ci fosse bisogno d’aiuto?

Tutto quel trambusto dato dalla rumorosa e bizzarra gabbia di matti della ditta di Silvano è riuscita a far restare persino il parroco a bocca aperta! Intanto però dall’uscio arrivano i ricchissimi clienti della telefonata. Tutta la combriccola era già in subbuglio, in primis Serena, la moglie, caduta nel panico alla sola vista di quel macchinone lungo più della mostra del mobilio.
Finalmente qualcosa sembrava prendere una piega giusta e tra mille piegamenti di schiena in pieno stile Cinese, la sciatica di Silvano aveva ripreso il sorriso insieme all’allegra famiglia, nonostante l’irruente avvento della guardia del Corpo Rocco (o Locco).
Il Bodyguard intanto, girovagando attorno all’azienda per garantire la sicurezza dei ricchi imprenditori, ha trovato un intruso, un estraneo. Dopo averlo perquisito e portato dentro all’azienda guardandosi l’un l’altro tutti non hanno potuto far a meno di chiedersi Ma lui … chi è?

Persino il Turco-Cinese e la consorte assieme allo stilista si sono messi a ballare, non resistendo all’euforia Ponsacchina! Una volta tornato tutto alla normalità è arrivato il tempo di conoscere realmente l’identità dell’intruso. Infatti il giorno prima Serena, la moglie di silvano aveva chiamato l’agenzia interinale di Pontedera, quella vicino all’ospedale e l’intruso non identificato non era niente di meno che il nuovo operaio specializzato, ATTILIO VAGABONDI.
Due chiacchiere di rito con il buon Silvano ed il nuovo Livornese Attilio viene subito messo all’opera. Avrà veramente queste grandi doti da falegname? Sarà realmente un degno portatore dell’appellativo GEPPETTO?

Purtroppo alla richiesta di GUIDARE I CASSETTI, il nuovo acquisto ha impugnato il cassetto e si è messo a correre a destra e manca per la ditta, sotto gli occhi increduli di Silvano, della sua famiglia, dei falegnami e persino dei ricchissimi clienti sconcertati!